Concorso di Progettazione per la realizzazione del nuovo Auditorium della Scuola Secondaria C. Baroni a Carugate (MI)
2° PREMIO
Il nostro edificio nasce dal lotto. E’ la sua forma che detta le geometrie del nuovo auditorium, perché è con il lotto stesso, e quindi con il contesto, che prima di tutto ci rapportiamo. Il nuovo limite di confine si trasforma così in edificio, divenendo elemento paesaggistico all’interno del masterplan più ampio, definendo gli ingressi come varchi all’interno di un’architettura tridimensionale e non come semplici cancelli di una recinzione slegata dalle dinamiche funzionali. E, allo stesso tempo, è l’edificio stesso che diviene confine del lotto, si protrae a delimitare l’ambito attraverso il muro longitudinale che dall’edificio diviene suolo, stabilendo una connessione diretta sia con il giardino esistente della scuola sia, sul lato esterno, con la strada pedonale.
Come si evince in maniera molto netta dalla pianta di progetto, il nuovo fabbricato è strutturato fondamentalmente su due volumi distinti. Un primo volume di forma semplice e rettangolare, ed un secondo volume trapezoidale, attestato sul fronte strada, che accoglie tutti i locali servizi e gli spazi tecnici. Questa scelta ha certamente un valore compositivo importante, ma nasce sostanzialmente da considerazioni di natura prettamente economica, strutturale e realizzativa. Un sistema distributivo semplice e lineare è, senza dubbio, un valore aggiunto per quanto riguarda la chiarezza dei percorsi interni ma lo è ancor di più per quanto concerne gli aspetti realizzativi e di contenimento dei costi di costruzione e manutenzione.
La sincerità progettuale espressa nella definizione dei volumi architettonici si riflette inevitabilmente, per coerenza stilistica, anche nella scala più definita delle diverse scelte sulle finiture interne e sui materiali di rivestimento.
L’approccio coerente con questo principio ci ha guidati nella scelta di materiali che fossero idonei al rispetto delle diverse normative alle quali l’auditorium dovrà sottostare, come per esempio quelle antincendio. L’aspetto manutentivo, inoltre, ci ha direzionato verso materiali a lunga durata, facilmente pulibili e resistenti. Crediamo che anche l’utilizzo continuo di un semplice grés per i pavimenti interni possa, per esempio, essere indirizzato verso un’estetica assolutamente sofisticata se pensato e inserito all’interno di un linguaggio globale mirato al controllo dell’insieme come un edificio coerente, dove la poetica è trovata non attraverso l’utilizzo di materiali speciali ma attraverso un intelligente e sofisticato utilizzo dei materiali strutturalmente e normativamente più performanti.
Anno: 2018
Concorso di progettazione
Tipologia: nuova edificazione e riqualificazione ambientale
2° PREMIO
Progetto architettonico: GIOVANNI MECOZZI ARCHITETTI
con Nuovostudio e Marco Rinaldi