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Concorso per la nuova scuola secondaria di primo grado di Ceranova (PV)

 

La localizzazione planimetrica del fabbricato è conseguente alla lettura del lotto, ove si trovano già piantumate diverse specie arboree a formare un giovane  imboschimento.
Con lo scopo di conservare e valorizzare al massimo queste pre esitenze arbustive, si è deciso di posizionare il nuovo edificio nella porzione ovest dell’ex campo sportivo, in modo da far divenire il fabbricato stesso elemento connettivo tra la città e il futuro bosco in crescita, che verrà accolto e trasformato in occasione progettuale.


La volumetria del nuovo edificio, partendo da una base volumetrica semplice, risente dell’intorno urbano e si plasma sotto l’influenza delle spinte esterne, aprendo il volume nelle varie direzioni. Nasce in questo modo una volumetria con una forte interazione con lo spazio circostante, sia verso la città sia verso il bosco nella porzione est del lotto.
L’ingresso al fabbricato avverrà dalla nuova Piazza Pubblica che si verrà a formare, che diviene il fulcro di questa connessione urbana e verso la quale si rivolgeranno tutti gli ambienti usufruibili H24 anche al di fuori dell’orario scolastico.
L’edificio è realizzato su un impianto planimetrico a corte aperta, ritmato da una conformazione a padiglioni distinti, concentrati attorno al cuore fisico e  concettuale rappresentato dall’agorà. Quest’ultima sarà il luogo ove Piazza e Bosco si incontrano, in questo gioco di spazi permeabili che confluiscono gli uni negli altri fino a creare una stretta connessione tra i due poli del progetto: il giardino sportivo, creato all’interno del bosco, e la nuova Piazza di quartiere.

L’edificio si presenta con un impianto planimetrico in cui la rigidità architettonica è stata spezzata da traslazioni di volumi che generano spazi all’interno dei quali il giardino penetra, sfruttando così le potenzialità educative che si ottengono considerando la componente naturale come un elemento fondamentale nella didattica.
Si può immaginare l’edificio come un fabbricato formato da quattro volumetrie distinte ove il rapporto con lo spazio esterno diviene parte della distribuzione interna. Le quattro volumetrie sono rispettivamente destinate a:
• La prima, a destra dell’ingresso, posta a filtro e con il doppio affaccio sulla Piazza e verso il bosco, accoglie le attività H24, quali la biblioteca e l’auditorium;
• La seconda, a sinistra dell’ingresso, è destinata agli spazi di servizio e di accoglienza;
• La terza, dedicata agli uffici e agli spazi per i docenti;
• La quarta, dedicata alle aule didattiche, rivolta interamente verso il bosco;


Lo spazio distributivo, che collega i vari ambienti scolastici, non è pensato come il classico corridoio in cui si affacciano in batteria le aule, ma come uno spazio informale in cui trovare piccoli hub di apprendimento diversificato come:
• gli spazi individuali che permettono agli studenti momenti di raccoglimento introspettivo per l’approfondimento e la riflessione individuale;
• gli spazi per l’aggregazione in gruppi di lavoro finalizzato allo svolgimento di attività laboratoriali a integrazione del percorso di apprendimento.


Il corridoio diventa quindi un luogo didattico al pari delle aule, da semplici corridoi ad aree dinamiche e di svago con nuovi arredi che contribuiscono a creare situazioni ed esperienze sempre diverse.

Un aspetto davvero imprescindibile che è stato seguito nella progettazione è stata la ricerca quasi ossessiva di ottenere un fabbricato che, in maniera naturale e spontanea, potesse creare durante il suo utilizzo un rapporto di simbiosi tra gli alunni con gli elementi naturali.
Il verde non deve essere infatti inteso come elemento puramente decorativo, da guardare o magari anche ammirare, ma dal punto di vista di puro osservatore esterno. La ricerca progettuale ha voluto invece ottenere un edificio ove il verde diviene spazialità, diviene interazione e si manifesta, di conseguenza, come
mezzo di apprendimento e stile di insegnamento.
Non esiste più la tradizionale separazione tra la progettazione dell’edificio e la progettazione del giardino, perché queste due entità si fondono in una unica progettazione integrata, ove il giardino stesso, con le sue piante, i suoi profumi stagionali e i suoi colori primaverili, entra a far parte dello scheletro stesso del
pensiero progettuale.
Ogni aula per attività normali ha un ambito all’aperto ad essa riservato, in cui le attività della didattica normale possono espandersi.
Il disegno del giardino si sviluppa attorno al filo conduttore del suo Sentiero per lo sport, sinuoso e continuo, che collega tutte le stanze didattiche che articolano lo spazio esterno:
• la Stanza dello Sport, con attrezzi sportivi ordinati tra la vegetazione per attività fisiche all’aria aperta;
• la Stanza Anfiteatro in cui sono integrate gradonate verdi per rappresentazioni teatrali, presentazione e discussione collettiva;
• la Stanza della Natura, intesa come il bosco già piantumato, che viene mantenuto e valorizzato all’interno di un percorso didattico “arboretum” per imparare nozioni di botanica, bug-hotel, bat-box etc.;
• la Stanza Frutteto e degli Orti caratterizzata da box in cui gli studenti possono coltivare e raccogliere gli ortaggi e la frutta che loro stessi consumano, apprendendo tecniche e basi sull’agricoltura, e direttamente relazionata alla mensa, che ha la possibilità di espandere la zona ristoro anche all’esterno;


Infine, il campo fiorito: un grande prato piantumato con essenze selezionate tra vegetazione spontanea e localizzato in una posizione baricentrica rispetto a tutta la composizione progettuale esterna. Esso diviene trait d’union tra fabbricato e giardino e tra spazio protetto e spazio urbano, donando profumi, colore e leggerezza a tutto l’ambito didattico. Nasce dal bosco, si insinua all’interno del fabbricato sfruttando la movimentazione delle volumetrie e le corti concluse che si generano, e sfocia nello spazio urbano rivolto verso la viabilità principale.

Anno: 2023

Concorso di progettazione 

Tipologia: scuole, nuova costruzione

Progetto architettonico: GMA Studio

Progetto del verde: Cecilia Verdini Architetto del paesaggio

Tecnologie: Ing. Marco Rinaldi

Render: Lens

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