Concorso di Progettazione per la riqualificazione del borgo storico di Mandonico - Lecco
1° PREMIO
Punti chiave della proposta di riabilitazione del borgo di Mandonico sono la preservazione dell’identità del luogo tanto dal punto di vista naturalistico che culturale, un uso sostenibile ed un accesso funzionale. A tal fine l’iter progettuale individua due macro aree di intervento, la conservazione e l’attuazione, due strategie parallele e complementari che ad ogni scala di progetto (dalla territoriale fino al dettaglio tecnologico) dialogano al fine di definire dove e come intervenire.
La CONSERVAZIONE ha come obbiettivo interrompere il processo di degrado e la salvaguardia di tutti quegli elementi che formano parte dell’identità di Mandonico.
L’ATTUAZIONE riguarda la parte del progetto funzionale necessaria ad assicurarne la manutenzione ed un uso congruo con le caratteristiche del luogo. Si manifesta all’esterno dell’edificato con un percorso panoramico che si inserisce nel contesto naturale in totale armonia con il paesaggio; si “appoggia” alle aspre pendenze con una struttura leggera formata da costole in acciaio cor-ten che sostengono una base in legno massiccio, ed all’interno dei volumi esistenti attraverso l’interposizione di una “scatola interna” che permette di raggiungere un corretto equilibrio tra contemporaneo e preesistente, che è il cardine dell’intervento di rivitalizzazione.
“L’uomo avanza dritto per la propria strada perché ha una meta; sa dove va, ha deciso di raggiungere un determinato luogo e vi si si incammina per la via più diretta. L’asino procede a zig zag, ogni tanto si perde dietro a qualche cosa, da quella natura balzana che è, va a zig zag per evitare le pietre più grosse, per scansare i tratti ripidi, per cercare l’ombra; se la prende il meno possibile. L’uomo possiede la ragione per moderare i sentimenti, sa frenare le passioni e gli istinti in vista dello scopo che si propone. L’intelligenza comanda alla bestia che è in lui, gli detta le norme di vita che ricava dall’esperienza […] L’asino ad altro non pensa che a infischiarsene di tutto.
Nei primi paesi abitati i carri passavano dove riuscivano ad infilarsi tra anfratti e dirupi; un ruscello rappresentava un ostacolo non indifferente. Così incominciarono a formarsi sentieri e strade. All’incrocio di queste, lungo i corsi d’acqua, sorsero i primi villaggi; le case si allinearono lungo le strade tracciate dal passaggio degli asini. Vi si costruì intorno una cinta di mura […] là dove arrivava la strada degli asini si apersero le porte delle città. Il borgo diventa grande metropoli. Parigi, Roma, Istanbul sono sorte sul percorso degli asini. “
(cit. Le Corbusier)
Anno: 2011
Concorso di progettazione
Tipologia: riqualificazione ambientale
1° PREMIO
Progetto architettonico: GIOVANNI MECOZZI ARCHITETTI
con Alfredo Borghi (ZuloArk) e Vittorino Belpoliti